03 Gen

Visita di Youichi Ogawa (Gessoji Dojo)

Si rinnova anche quest’anno, come ogni anno dal 2000, la visita di Youichi Ogawa, 6° dan e uno dei praticanti più “anziani” del Gessoji Dojo (il dojo del Maestro Tada a Tokyo).

Mercoledì 4 gennaio, dopo la pratica, cena sociale con Youichi.

Siamo felici e onarati  di comunicare che Youichi Ogawa terrà le lezioni al nostro dojo il 13 e il 16 gennaio.

Dopo la lezione del 13 gennaio, ci sarà la cerimonia augurale del Kagamibiraki.

Si raccomanda a tutti di non perdere queste occasioni!

(foto: Tokyo, 1998 – da sinistra Marco La Pera, Gianna Alice, Tada Hiroshi Sensei, Youichi Ogawa)

 

31 Ago

Escursione Corso Bambini – Velino 2016

Il 4 e 5 giugno 2016 il corso bambini ha fatto un bellissimo trekking al Rifugio Sebastiani (Monte Velino).

l’arrivo ai Piani di Pezza, mattina di Sabato 4:

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la partenza, l’ascesa e l’arrivo al rifugio Sebastiani — per aspera ad astra!

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al rifugio si gioca con la neve poi cena e il meritato sonno dell’alpinista! La mattina dopo colazione, partita a Risiko (!) e fuori all’aperto il “kokyu ho”, esrcizi di respirazione e meditazione

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il ritorno, tarda mattinata di domenica 5:

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Grazie a David e Hana, insegnati del Dojo, e ai due papà, ottimi accompagnatori!

29 Apr

storia del tenugui

Storia del tenugui

dal sito animeclick.it

Se nel periodo Nara (710-794) i tessuti in generale erano considerati molto preziosi, tanto da non essere diffusi presso la popolazione, fu nel periodo Heian (794-1192) che iniziò ad apparire questo pezzo di stoffa chiamato tenugui, usato come accessorio nei rituali Shinto.
Ma fu solo a partire dal periodo Kamakura (1192-1333) che esso divenne via via più popolare, grazie alla maggiore disponibilità di tessuti sia di importazione che locali e quando nel periodo Edo (1592-1868) si diffuse anche in Giappone la coltivazione del cotone, il tenugui potè diventare davvero comune nella vita quotidiana. E fu sempre durante questo periodo che si iniziò a valutarne anche il fattore estetico e quindi il valore artistico.

Con concorsi denominati Tenugui Awase, furono premiati i pezzi presentati da artigiani e artisti con le loro decorazioni ed i loro disegni originali e ciò contribuì enormemente allo sviluppo di nuove tecniche di tintura e stampa dei tessuti, rendendo possibile rappresentare diversi colori, modelli dettagliati e bellissime immagini come paesaggi, animali selvatici o persone, tanto che i pezzi migliori perdettero la loro funzione di semplice asciugamano, per diventare pezzi decorativi da appendere alle pareti per essere ammirati.

Nell’era Meiji (1868-1912) poi si diffuse una tecnica di tintura a stencil chiamata Chusen, la cui caratteristica principale era quella di riuscire a creare diverse sfumature e ombreggiature a seconda dell’umidità ambientale e delle altre condizioni in cui il processo veniva eseguito e quindi ogni tenugui, pur se con lo stesso disegno di un altro, diventava un pezzo unico con una sua propria caratteristica cromatica. Insomma non potevano più essercene due uguali.

E se è inevitabile che i colori del tenugui sbiadiscano, questa è però un’altra caratteristica che ne accentua l’unicità, così come il fatto che ad ogni lavaggio diventi più morbido e più soffice al tatto, rendendone più apprezzabile la trama. Tutto questo ha fatto si che la tecnica Chusen abbia sorpassato tutte le altre nella produzione dei tenugui.

Caratteristiche e usi principali

Il materiale di partenza è una pezza di cotone della larghezza di circa 34 cm, tagliata ad una lunghezza di circa 90 cm. Il tessuto è poi candeggiato e sbiancato, in modo da essere pronto per la successiva tintura; inoltre questo trattamento fa sì che il tenugui risulti facile da pulire perché non attrae la polvere, si asciuga facilmente e basta sciacquarlo per rimuovere le tracce di sporco.
Per fare in modo che mantenga le sue caratteristiche il più a lungo possibile, è opportuno lavarlo in acqua fredda o appena tiepida, senza usare nessun tipo di detergente. Lo si sciacqua semplicemente, senza metterlo assieme ad altri capi e lo si mette ad asciugare subito dopo, avendo cura di stenderlo per bene in modo da eliminare eventuali piegature.

Oltre che come accessorio nella vita di tutti i giorni, il tenugui ha anche altri usi spesso legati alle arti tradizionali giapponesi.

Portato alla moda nel ‘700 dagli attori del teatro Kabuki, il suo uso si è esteso anche ai lottatori di sumo e alle imprese commerciali che adornano le stoffe con i loro nomi, immagini, loghi o Kamon cioè lo stemma di famiglia; in questo modo spesso i tenugui recanti le informazioni del proprietario vanno a sostituire i meishi (i biglietti da visita) oppure diventano veri e propri veicoli pubblicitari.

Sono anche un accessorio molto importante per gli attori che recitano i monologhi comici del teatro rakugo: con un po’ di fantasia possono essere usati per rappresentare simbolicamente portafogli o lettere o qualunque cosa serva all’abile attore e, in pratica, servono agli artisti per detergersi il sudore dal viso.

Sono usati durante i matsuri estivi come copricapi o cinture dai partecipanti e sono uno strumento indispensabile per i praticanti di Kendo. Infatti il tenugui è indossato secondo precisi schemi di piegatura sotto la maschera protettiva e serve per evitare che il sudore possa colare sugli occhi impedendo la vista.
E’ molto importante che non appaia ‘accartocciato’ ma sempre ben disteso sul capo, altrimenti potrebbe essere visto come un gesto di maleducazione da alcuni maestri anziani.
A volte poi rappresentano il dojo di appartenenza, oppure sono ornati con frasi tipo “Ganbatte!” (coraggio!!) per incoraggiare gli atleti.

ptrebbe interessarti anche: il tenugui del 10° anniversario del Banyuaiki Dojo

26 Apr

26 aprile 2016 Anniversario morte di O-Sensei

Ueshiba Morihei Sensei

Ueshiba Morihei Sensei

Abbiamo piacere a ricordare l’anniversario della morte di O-Sensei con uno dei suoi dobun.

Di tanto in tanto è necessario isolarsi

Ueshiba Morihei Sensei

Se non ti unisci al vuoto totale, non capirai mai l’Arte della Pace.

Di tanto in tanto è necessario isolarsi tra alte montagne e nascoste vallate per ristabilire il proprio contatto con la fonte vitale. Inspira e lasciati librare fino al confini dell’ universo; espira e porta il cosmo dentro di te. Poi aspira tutta la fecondità e le vibrazioni della terra. Infine mescola il respiro del cielo e il respiro della terra con il tuo, divenendo lo stesso Respiro della Vita.

Tutti i principi del cielo e della terra vivono in te. La vita stessa è verità e questo non cambierà mai. Tutto nel cielo e sulla terra respira. Il respiro è il filo che congiunge la creazione. Quando le innumerevoli variazioni del respiro universale possono essere percepite, allora sono nate le tecniche individuali dell’Arte della Pace.

Considera il flusso e riflusso della marea. Quando le onde giungono ad infrangersi sulla spiaggia, si increspano e cadono, creando un suono. Il tuo respiro dovrebbe seguire lo stesso esempio, assorbendo l’intero universo nel ventre con ogni inalazione.

Coloro che praticano l’Arte della Pace devono proteggere il dominio di Madre Natura, il riflesso divino della creazione, e mantenerlo bello e puro. La combattività dà vita alla bellezza naturale. Le tecniche astute di un guerriero sorgono naturalmente come l’arrivo della Primavera, dell’estate, dell’autunno e dell’inverno. La combattività non è nient’ altro che la vitalità alla base della vita.

Quando la vita è vittoriosa, allora c’è la nascita; quando è contrastata, allora c’è la morte. Un guerriero è sempre impegnato in una lotta fra la vita e la morte per la Pace.

Contempla i processi di questo mondo, ascolta le parole dei saggi, e prendi tutto ciò che è buono per te stesso. Con questa base, apri la tua porta alla verità. Non ti lasciar sfuggire la verità che è proprio di fronte a te. Studia come l’acqua scorre in un ruscello, in armonia e in libertà. Impara anche dai libri sacri e dalla gente saggia. Tutto – perfino le montagne, i fiumi, le piante e gli alberi dovrebbe essere il tuo insegnante.

Crea ogni giorno di nuovo, vestendoti di cielo e di terra, bagnandoti nella saggezza e nell’amore, e collocandoti nel cuore di Madre Natura.

Non fallire nell’ imparare dalla pura voce di un ruscello di montagna che scorre ininterrottamente schizzando sulle rocce.

La Pace ha origine nel flusso delle cose il suo cuore è come il movimento del vento e delle onde. La Via è come quella delle vene che fanno circolare il sangue attraverso i nostri corpi, seguendo il naturale flusso della forza vitale. Se sei minimamente separato da quell’essenza divina, sei lontano dal percorso. Il tuo cuore è colmo di semi fertili, che aspetttano di germogliare. Proprio come un fior di loto spunta dal fango sbocciando splendidamente. L’interazione del respiro cosmico fa in modo che il fiore dello spirito sbocci e porti i frutti in questo mondo.

Impara gli insegnamenti dell’albero di pino, del bambù e del fiore di susino. Il pino è sempreverde, radicato stabilmente e venerabile. Il bambù è forte, elastico e indistruttibile. Il fiore di susino è robusto, fragrante ed elegante.

Mantieni sempre la tua mente luminosa e chiara come l’immenso cielo, il grande oceano e la cima più alta, privi ogni pensiero. Mantieni sempre il tuo corpo pieno di luce e calore. Riempi te stesso con il potere della saggezza e dell’illuminazione.

La penetrante lucentezza delle spade brandite dai seguaci della Via colpisce il nemico del male nascosto nella profondità delle loro anime e del loro corpi.